05 Novembre 2019

Sophie Ko. Geografie Temporali

di Redazione Cralt Magazine
Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna fino al 15 dicembre 2019

L'incontro fra la Fondazione Musei Civici e in particolare la Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro con Sophie Ko, artista georgiana nata a Tbilisi nel 1981 e residente a Milano, è avvenuto in occasione di ArtVerona, nel 2018, per la sesta edizione di Level 0. Dal 2013 una rete importante di Musei, attualmente sono 13 fra i più importanti in Italia per l'arte contemporanea, partecipano a questa iniziativa che favorisce l'incontro fra gallerie, artisti e direttori di musei d'arte italiani: ogni anno ogni museo sceglie un artista e lo inserisce nella programmazione a venire, realizzando un suo progetto.

La scelta di Sophie Ko è stata dettata dal rapporto particolare di questa giovane artista con la materia e il tempo. Le sue opere, le sue Geografie temporali, sono fatte di materia compressa e mutevole, che compone stratificazioni, si muove, si sposta, accidentalmente o seguendo tagli prospettici o semplicemente la gravità. Le polveri hanno cromie e origini diverse, pigmenti e ceneri e reperti naturali, composti nelle opere di Sophie Ko restituiscono un tempo che resta sospeso tra il fluire del passato e l'irruzione del presente.

L'artista ha definito la sua relazione con il Museo di ca' Pesaro costruendo la sua Geografia temporale in dialogo con una delle opere più famose della Galleria d'Arte Moderna: il Pensatore di Auguste Rodin. Opera fondativa del Museo, come l'altrettanto monumentale I borghesi di Calais, entrambe legate alla presenza di Rodin alla Biennale Esposizione Internazionale d'Arte nel 1901 e nel 1907. Il Pensatore viene così affiancato da un lavoro che ne richiama l'eternità. All'uomo senza tempo guarda l'artista per comporre pigmento e cenere in una forma che richiama la sua forza implodente, tra memoria del passato, inquietudine del presente e ansia del futuro.