20 Dicembre 2018

Mario Sironi: i piccoli studi e la grande decorazione

di Redazione Cralt Magazine
La mostra è composta da 80 opere datate dal 1915 agli anni Trenta. La maggior parte delle opere è inedita

Sono piccole opere personali (studi di pubblicità, di copertine e di grandi quadri; scorci di paesaggio e ritratti di proporzioni ridotte) che vennero conservate dalla famiglia e catalogate. Saranno esposte inoltre alcune delle opere preparatorie per i mosaici e gli affreschi della grande decorazione in cui Mario Sironi eccelleva.

La mostra e il catalogo - realizzato da Edizioni Cinquantasei Bologna - propongono al pubblico un’appassionante lettura del lavoro di questo straordinario artista italiano che – come sostenuto da importanti studiosi italiani ed esteri tra i quali Margherita Sarfatti, Agnoldomenico Pica, Rossana Bossaglia, Claudio Spadoni – è stato uno dei grandi protagonisti della storia dell’arte europea del ’900.

Mario Sironi nasce nel 1885 a Sassari, città che lascerà all’età di un anno con la famiglia per trasferirsi a Roma. 
Durante l’università abbandona gli studi per dedicarsi esclusivamente alla pittura con un’impostazione di tipo divisionista. Frequenta la Scuola Libera del Nudo in via di Ripetta, annessa all’Accademia di Belle Arti. È quiche conosce Umberto Boccioni, Gino Severini e Giacomo Balla.
Nel 1908-1910 Sironi matura un divisionismo simile a quello di Balla, ma più largo e denso, che riprende l’esempio di Cézanne e del postimpressionismo, in particolare di Pisarro.
Nel 1913-1914 aderisce al movimento futurista. Nel 1939 Espone alla ‘Mostra d’arte contemporanea’ di New York. Nel 1951 Partecipa alla IX Triennale di Milano, che si inaugura a maggio, con opere grafiche e bozzetti pubblicitari esposti nel Salone Arti Grafiche e Pubblicità, ordinato da E. Carboni e D. Villani. Nel 1954 riceve dall’Accademia di San Luca il Premio Luigi Einaudi e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri la Medaglia d’Oro come ‘benemerito dell’istruzione, della cultura e delle arti’. Nel 1955 in giugno espone una serie di opere ultime alla Mostra d’Arte italiana di Tokyo. Nel 1956 Figura tra ‘I Maestri della Mostra Antologica della Pittura e Scultura Italiane dal 1910 al 1930’ nell’opuscolo pubblicato a cura del Centro di documentazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri in occasione della consegna della medaglia d’oro agli artisti che avevano partecipato alla VII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. Muore a Milano nel 1961.

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