04 Febbraio 2019

Il Museo di Pulcinella

di Redazione Cralt Magazine
Visita, con spettacoli di attori in costume e di burattini, e con degustazione carnevalesca

Visita al Castello Baronale di Acerra, costruito in epoca longobarda sui resti di un antico teatro romano, che testimonia le complesse vicende storiche vissute da Acerra, sconosciute ai più.

Pulcinella, Colombina e Don Anselmo, personaggi della commedia dell’arte e della tradizione carnevalesca italiana, saranno i protagonisti di O CUNTO E POLECENELLA, uno spettacolo di attori in costume d’epoca che ci accompagnerà lungo la visita al Museo di Pulcinella, ospitato nel castello.
Un percorso che illustra i molteplici natali della Maschera, attraverso documenti, opere d’arte antiche e moderne, originali e riprodotte, costumi, attrezzi di scena, gabbiotti teatrali del ‘600, gran parte delle tradizioni popolari letterarie e non solo.

Una performance dei burattini “a guanto” della tradizione campana nel magnifico Teatro delle Guarattelle ed una saporita sorpresa di carnevale impreziosiranno il percorso, adatto a grandi e piccini.

Il Museo
In un’ala del Castello al piano terra ed al primo piano con ingresso da quest’ultimo è possibile visitare il Museo di Pulcinella, del folklore e della civiltà contadina. Il Museo è stato fondato ed allestito dal Centro di Cultura “Acerra Nostra” nel 1992. Si tratta di un Museo particolare, diverso dai tanti disseminati un po’ dovunque in Italia. In questo Museo tra consunti aratri e vecchie suppellettili si è cercato di ricostruire non soltanto i materiali, ma soprattutto l’anima della cultura contadina di Terra di Lavoro, l’ antica Liburia, da cui ebbe origine la stessa maschera di Pulcinella. Nelle sale trova spazio, accanto agli strumenti del lavoro agricolo, anche la ricostruzione degli ambienti domestici in cui gran parte della vita si svolgeva. In questo contesto culturale ed in questa dimensione agraria nasceva Pulcinella: la maschera non cittadina, la maschera del buffo e stolto campagnuolo. Sin dal 1500, infatti, Pulcinella ed Acerra erano diventati un binomio indissolubile. Per alcuni Puccio D’Aniello, Paolo Cinella, Paoluccio della Cerra furono quei personaggi, che diedero corpo e anima al primo Pulcinella. Per altri, invece, fu uno Zanni Policiniello, piccolo pulcino, con la voce resa roca dalla pivetta o dall’uso della maschera, il grande e primo Pulcinella. Per altri ancora la maschera acerrana rappresenta l’ultimo erede di Maccus il personaggio più buffo e sciocco delle commedie atellane, rappresentate in Campania in epoca romana. Il Museo è articolato nelle antiche sale della cucina e su due interi piani del Castello appartenuto ai feudatari della città. Vi sono annessi un Archivio, una Biblioteca ed una Videoteca con una sezione di ricerca dedicata ad Alfonso Maria di Nola, dodici sale di esposizione, le cucine, il monumento a Pulcinella di Gennaro d’Angelo. Il Museo comprende una sezione dedicata a Pulcinella ed una al Folklore di Terra di Lavoro antica Liburia La sezione pulcinellesca si snoda lungo un percorso che illustra i molteplici natali della maschera: Il viaggio di pulcinella e la commedia dell’arte; I natali di pulcinella; Acerra e pulcinella; Il vestito, la maschera ed il corno; Pulcinella e la luna; Pulcinella la fame e i maccheroni; Pulcinella e i padroni; I santi, i balocchi, il presepe e pulcinella; La piazza ed il teatro; Le guarattelle; Pulcinella nel mondo; Il monumento a pulcinella. In questa sezione sono raccolti ed esposti: documenti originali riferiti alle tradizioni popolari, letterarie e teatrali su Pulcinella; opere d’arte antiche e moderne; costumi, maschere e foto degli attori, che hanno interpretato Pulcinella, da Antonio Petito a Massimo Troisi, oggetti rari ed opere dell’ artigianato campano, antico e moderno. Sono anche ricostruiti un gabbiotto teatrale da piazza del 1600, un presepe pulcinellesco ed un teatrino delle guarattelle.

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