27 Ottobre 2016

Firenze: il museo degli Innocenti

di Redazione Cralt Magazine
Ci siamo prefissi di proporre ai nostri lettori, soci del CRAL della Telecom o meno, storie particolari di luoghi da scoprire e ora è la volta di questo luogo che si deve al genio di Filippo Brunelleschi e agli anni del Rinascimento

Il grande rilancio del Museo dell'Istituto degli Innocenti

Spazi tutti nuovi, tesori restaurati e una scelta di capolavori del Rinascimento fiorentino da Botticelli a Luca della Robbia, questo è tutto ciò troverà il visitatore - invitiamo perciò gli amici del CRALT a scoprire questo luogo-  che muoverà i suoi passi nel restaurato Museo dell'Istituto degli Innocenti.

La storia di questo luogo parte da lontano e si deve al genio di Filippo Brunelleschi e di una comunità, quella Firenze in cui nasceva in quegli anni il Rinascimento, che avrebbe tanto da insegnare anche oggi (basti pensare che gli operai vittima di incidente nell’incredibile cantiere della grande cupola del Duomo, venivano coperti economicamente in toto dall’Opera del Duomo, e che nessuno morì in un lavoro pluridecennale a quelle altezze stratosferiche).

Fu un importante lascito testamentario del mercante Francesco Datini a determinare, nel 1419, i primi accordi necessari per la costruzione di un grande Ospedale per i trovatelli. La prima struttura al mondo nata per questo scopo.

Il progetto fu affidato a Filippo Brunelleschi e l’Arte della Seta fu identificata per la gestione del progetto

Già dal 1445 si iniziò ad ospitare gli orfanelli. All’interno di quella mirabile proporzione che scandisce gli spazi di Piazza della Santissima Annunziata. I putti policromi di Andrea della Robbia, che decorano i pennacchi delle arcate, si potranno ammirare fino a novembre all’interno del percorso museale dopo il restauro che li ha riportati alla sorprendente originaria bellezza.

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