24 Maggio 2018

'GATE', verso un turismo sempre più inclusivo

di Redazione Cralt Magazine

Consentire ad un numero crescente di persone di immergersi nella natura alpina e prealpina, al di là degli ostacoli ambientali, fisici e linguistici, è l'obiettivo principale di questo progetto
La Fondazione Dolomiti UNESCO nei prossimi tre anni coordinerà il progetto 'Gate ' che, grazie al coinvolgimento di vari partner, come la Cooperativa sociale Independent L, il Comune di Santorso, il CAI Alpago, l'Università di Innsbruck e Salzburg Research, contribuirà a rendere il turismo dolomitico sempre più inclusivo.
La finalità di “Gate” ha un orizzonte ampio: riunire governi locali e regionali, soggetti privati, enti di ricerca, per fare in modo che il turismo inclusivo non rimanga solo il “fiore all’occhiello” di alcuni territori alpini, ma si espanda ovunque e, anzi, diventi un vero e proprio punto di forza del territorio alpino.
Si tratta di un’occasione per far crescere l’offerta turistica nel suo complesso, promuovendo quello che viene definito un approccio “esperienziale”: la montagna si vede, si ascolta, si tocca, si respira e naturalmente si gusta!

Consentire ad un numero crescente di persone di immergersi nella natura alpina e prealpina, al di là degli ostacoli ambientali, fisici e linguistici, è l'obiettivo principale di questo progetto di Cooperazione Transfrontaliera finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e Interreg V A Italia-Austria 2014-2020.

Un obiettivo coerente, anzi, coincidente con alcune delle linee strategiche delineate dalla Fondazione stessa, che con il progetto 'Dolomiti Accessibili' che ha già imboccato con convinzione la strada dell'inclusione.
Chi ha una limitazione motoria, dovuta all’età o alla disabilità, deve affrontare innumerevoli problemi negli spostamenti quotidiani, specie in ambito urbano. Le barriere architettoniche hanno però un’aggravante, rispetto a quelle naturali: sono poste dall’uomo e dunque sono attivamente discriminanti.
Al contrario gli ostacoli posti dalla natura, se è vero che appaiono (e il più delle volte sono) ineliminabili, è altrettanto vero che, proprio per questo, sono universali e possono creare difficoltà di vario grado a chiunque.
L’obiettivo del progetto è stato dunque quello di studiare e comprendere, con il fondamentale supporto di chi vive una situazione di limitazione dell’indipendenza motoria, quali, tra le innumerevoli possibilità di fruizione dell’ambiente offerte dal frastagliato territorio dolomitico, abbiano le caratteristiche più idonee ad essere consigliate, in virtù della loro percorribilità anche con passeggini o carrozzine. 

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