07 Ottobre 2017

Tesori Dei Moghul E Dei Maharaja

di Redazione Cralt Magazine
Il CralT propone ai propri Soci la visita a Palazzo Ducale della mostra Tesori Dei Moghul E Dei Maharaja: La Collezione Al Thani.

Capolavoro dell’arte gotica, il Palazzo Ducale di Venezia si struttura in una grandiosa stratificazione di elementi costruttivi e ornamentali: dalle antiche fondazioni all’assetto tre-quattrocentesco dell’insieme, ai cospicui inserti rinascimentali, ai fastosi segni manieristici.

E' formato da tre grandi corpi di fabbrica che hanno inglobato e unificato precedenti costruzioni: l’ala verso il Bacino di San Marco (che contiene la Sala del Maggior Consiglio) e che è la più antica, ricostruita a partire dal 1340; l’ala verso la Piazza (già Palazzo di Giustizia) con la Sala dello Scrutinio, la cui realizzazione nelle forme attuali inizia a partire dal 1424; sul lato opposto, l’ala rinascimentale, con la residenza del doge e molti uffici del governo, ricostruita tra il 1483 e il 1565. L’ingresso per il pubblico di Palazzo Ducale è la Porta del Frumento (così chiamato perchè vi si trovava accanto l'”Ufficio delle Biade”), che si apre sotto il porticato della facciata trecentesca prospiciente il Bacino San Marco.

Arriva a Venezia, per la prima volta in Italia, la prestigiosa e celebre mostra dedicata alle gemme e ai gioielli indiani, dal XVI al XX secolo, appartenenti alla Collezione Al Thani. Oltre 270 oggetti esposti a Palazzo Ducale ci raccontano cinquecento anni di storia dell’arte orafa legata, per origine o ispirazione, al subcontinente indiano.

Gemme splendenti, pietre preziose, antichi e leggendari gioielli, accanto a creazioni contemporanee ci conducono in un viaggio attraverso cinque secoli di pura bellezza e indiscussa maestria artigiana, specchio della gloriosa tradizione indiana: dai discendenti di Gengis Khan e Tamerlano ai grandi maharaja che, nel XX secolo, commissionarono alle celebri maison europee gioielli d’inarrivabile bellezza e straordinaria modernità.

Fin dall’antichità l’India è stata una terra ricca di pietre preziose e patria di una tradizione orafa di estrema raffinatezza. Qui gemme e gioielli sono parte integrante dell’abbigliamento e dello stile di vita quotidiano. L’impareggiabile qualità dei diamanti di Golconda, gli spinelli – pietre preziose simili a rubini – del Badakhshan, le spettacolari tonalità degli zaffiri del Kashmir resero celebre l’Asia meridionale, dove confluivano anche i rubini di Ceylon (l’attuale Sri Lanka) e della Birmania (l’attuale Myanmar), e le perle del Golfo persico.

Così quando i Moghul assursero al potere, nel XVI secolo, i loro maestri gioiellieri elevarono l’oreficeria a vera e propria forma d’arte.

Promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, nella cornice suggestiva di Palazzo Ducale, la mostra Tesori dei Moghul e dei maharaja: la Collezione Al Thani offre l’opportunità al pubblico italiano di ammirare per la prima volta quasi trecento pezzi provenienti dalla preziosa collezione creata da Sua Altezza lo sceicco Hamad bin Abdullah Al Thani, membro della famiglia reale del Qatar.

In India, i gioielli rappresentano qualcosa di più di un semplice ornamento. Ogni gemma ha un suo significato particolare nell’ordine cosmico o le viene attribuito un carattere propiziatorio. Nella cultura popolare, alcuni tipi di gioielli riflettono il rango, la casta, la terra d’origine, lo stato civile o la ricchezza di chi li indossa. Metalli e gemme preziose, del resto, venivano utilizzati anche nell’arredamento degli ambienti di corte, nella confezione degli abiti cerimoniali, delle armi e del mobilio. La mostra di Venezia rappresenta un incredibile viaggio nell’universo dell’oreficeria indiana dal XVI secolo ai nostri giorni.

Il percorso è scandito da alcune pietre miliari di un’arte che non ha mai smesso di colpire e affascinare lo spirito occidentale, alimentando un immaginario popolato da sovrani e divinità ricoperte di gioielli. Curata da Amin Jaffer, conservatore capo della collezione Al Thani e da Gian Carlo Calza, insigne studioso di arte dell’Estremo Oriente, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra condurrà il pubblico alla conoscenza di leggendari gioielli indiani e diamanti carichi di storia, espressione di un gusto artistico raffinato e di un perfetto dominio della tecnica. Il punto di partenza storico della mostra è lo stile di corte dei Moghul (1526-1858) la dinastia timuride fondata all’indomani della conquista di gran parte dell’India settentrionale per mano di Babur (1526).



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