07 Febbraio 2018

Militello Val di Catania nel patrimonio dell’umanita’ Unesco

di Giovanni Corsaro
Il castello di Militello è ricordato in quanto fu teatro del delitto passionale della nobildonna Aldonza Santapau ispiratrice sia del famosissimo sceneggiato televisivo "La Baronessa di Carini" che la celebre Cavalleria Rusticana

Il Collegio Territoriale Sicilia, nell’ambito delle proprie iniziative culturali, ha previsto in primavera una visita culturale di Militello Val di Catania che in virtù dei suoi importanti e splendidi monumenti e chiese dal 2002 fà parte assieme ad altre sette città tardo barocche, Noto, Modica, Ragusa, Scicli, Palazzolo, Acreide, Caltagirone, Catania, della lista del patrimonio mondiale dell’umanità Unesco, relativamente al barocco del val di Noto.

Le origini di Militello in val di Catania, ( fino al 1861 conosciuta come Militello in Val di Noto), sono incerte e con scarsa documentazione fino al periodo dei Normanni.

Sembra che l’origine possa derivare da un primo nucleo abitativo formatosi in età bizantina, così come si intuisce dalla trasformazione della necropoli ( di cui in val di Noto vi sono diversi siti: Leontini e Pantalica) in abitazioni e luoghi di culto cristiani; invece lo storico locale Don Pietro Carrera attribuisce la paternità del paese ai legionari romani del Console Marcello che durante l’assedio di Siracusa (214 a.C.) furono colpiti dalla peste e ripiegarono, per la loro salubrità, su questi luoghi ed in particolare su un colle chiamato Militellus, da Militum Tellus ( Terra di soldati).

Testimonianze storicamente attendibili si hanno solamente dal periodo normanno, in cui nasce un importante centro fortificato con un sistema feudatario in cui primeggiavano due famiglie che nei secoli condizioneranno la storia della comunità i Barresi ed i Branciforte; si costruiranno in questi secoli importanti siti, sia come chiese che come torri e castelli.

Il castello di Militello sempre in questo periodo fu teatro del delitto passionale della nobildonna Aldonza Santapau, accusata di adulterio ed uccisa assieme al presunto amante dal marito; questa storia, accaduta nel 1473, sicuramente richiama altre due grandi storie, che hanno contraddistinto i grandi racconti siciliani, quali la Baronessa di Carini e la Cavalleria rusticana che Verga immagina nella contigua e vicinissima Vizzini, per altro entrambi i luoghi sono stati oggetto di nostre apposite visite culturali.

Il 1693 è lo spartiacque in cui inizia la costruzione del barocco, infatti giorno 11 gennaio 1693 un violentissimo terremoto sconvolge la Sicilia orientale ed in particolare la val di Noto , da questa grande devastazione iniziò la costruzione degli edifici barocchi ricadenti nella valle sopracitata, che nel caso di Militello si tradusse nella costruzione di palazzi, monasteri e soprattutto tante importanti chiese, a titolo esemplificativo citiamo la chiesa matrice dedicata a San Nicolò e la chiesa Santa Maria della Stella (al cui interno vi sono opere di Andrea della Robbia ed Olivio Sozzi) che con il loro stile tardo barocco hanno permesso l’iscrizione di Militello nella lista UNESCO.

I Cittadini illustri, oltre il sopra citato storico, sono diversi e spaziano dalla politica, con deputati, senatori, presidenti della Regione al mondo dello spettacolo e dell’università e delle scienza, per queste ultime categorie citiamo il notissimo Pippo Baudo ed i vari componenti della famiglia Majorana Calatabiano, insigni fisici, giuristi, professori e rettori universitari, nonché parenti e genitori del famoso e grande scienziato Ettore Majorana.

Il nostro articolo si chiude evidenziando l’enogastronomia locale che, così come vogliono le tradizioni dei vari territori siciliani, è di alto livello e profondamente legata al territorio, ed i principali prodotti sono la mostarda di ficodindia (“must” dell’annuale Sagra della Mostarda e del ficodindia) ed i mostaccioli, cassatteline, fasciatelli e pipirata, tutti dolci locali a base di mandorle ed altre produzioni locali.

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