La Cascata delle Marmore

A 7,5 km di distanza da Terni, in Umbria, quasi alla fine della Valnerina la Cascata delle Marmore è formata dal fiume Velino che, in prossimità della frazione di Marmore defluisce dal lago di Piediluco e si tuffa con fragore nella sottostante gola del Nera.

Non solo natura, ma un intero ecosistema molto particolare caratterizza questo luogo pieno di fascino ed anche di leggende. La sua storia si perde e si snoda lungo i secoli scorsi che hanno trasformato un sito naturalisticamente incantevole anche in una fonte energetica pulita e sfruttata, ormai, in termini moderni fin dal XIX secolo quando le acque della cascata cominciarono a essere utilizzate per la loro forza motrice: nel 1896, le neonate Acciaierie di Terni alimentavano i loro meccanismi con l'energia prodotta dal salto delle acque. Negli anni successivi, la cascata cominciò poi ad essere sfruttata intensamente per la produzione pura di energia idroelettrica.

Come nelle migliori storie, alle origini della cascata c'è una leggenda: una ninfa di nome Nera si innamorò di un bel pastore: Velino. Ma Giunone, gelosa di questo amore, trasformò la ninfa in un fiume, che prese appunto il nome di Nera. Allora Velino, per non perdere la sua amata, si gettò a capofitto dalla rupe di Marmore. Questo salto, destinato a ripetersi per l'eternità, si replica ora nella Cascata delle Marmore. 

Oggi, le opere ingegneristiche e la natura che circonda la cascata richiamano un numero sempre crescente di turisti e visitatori, tanto da spingere alla creazione di luoghi di osservazione sicuri e stabili per dare loro modo di godere del luogo in tutta la sua pienezza.

La cascata delle Marmore è la dimostrazione più tangibile di come territorio, economia, turismo, scienza, cultura possano coniugarsi in maniera mirabile, anche in Italia.