18 Agosto 2016

L'orto botanico di Padova e l' Abbazia di Praglia

di Redazione Cralt Magazine
Il giardino della biodeversità inaugurato nell'ottobre 2014, rappresenta la nuova parte dell'orto botanico, rendendolo una delle serre più avanzate al mondo, in questo campo

Nel corso dei secoli, L'orto botanico di Padova si è situato al centro di una fittissima rete di relazioni internazionali, esercitando un ruolo preponderante nell'ambiente della ricerca nello scambio di idee, di coscienze e di piante. Per tali motivazioni nel 1997 è stato inserito nella lista dei patrimoni dell'umanità dall'UNESCO, come bene culturale.

L'orto ha attualmente una superficie di quasi 22.000 metri quadrati e contiene oltre 6.000 piante coltivate, raccogliendo 3.500 specie differenti; che rappresentano, seppur in forma ridotta, una parte significativa del regno vegetale. Nell'orto botanico dell'Università di Padova sono presenti alcune piante notevoli per la loro longevità, comunemente indicate come alberi storici.

IL GIARDINO DELLA BIODEVERSITA’ inaugurato nell'ottobre 2014, rappresenta la nuova parte dell'orto botanico, rendendolo una delle serre più avanzate al mondo, in questo campo. All'interno di questa nuova, futuristica, struttura sono raccolte più di 1.300 specie di piante, le quali spaziano da ogni clima presente nel globo. All'interno del Giardino le piante sono disposte secondo una metodologia fitogeografica, cosicché il visitatore ha l'immediata rappresentazione della ricchezza o povertà di biodiversità presente in ogni fascia climatica.

LAbbazia di Praglia che si trova nel territorio del comune di Teolo, ai piedi del monte Lonzina, ed è senza dubbio il più importante e suggestivo luogo di spiritualità dell’area dei Colli Euganei. Si tratta di un monastero benedettino molto antico, fondato nell’XI secolo per iniziativa della nobile famiglia vicentina dei Maltraversi. L’attuale complesso abbaziale si deve alla grande opera di ricostruzione effettuata tra la seconda metà del XV e la prima metà del XVI secolo. Unica testimonianza visibile dell’originario impianto medievale rimane oggi la torre campanaria. La vastità dell’edificio (ca 13.000 mq di superficie coperta), l’armonica razionalità ed equilibrio dei quattro chiostri che ne articolano lo spazio, lo stile architettonico in cui si integrano felicemente il tardo gotico e l’incipiente rinascimento, fanno dell’abbazia di Praglia un notevole monumento d’arte.