21 Marzo 2019

Il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza

di Redazione Cralt Magazine
Il Cralt Emilia Romagna propone una giornata alla scoperta di un’eccellenza conosciuta in tutto il mondo “la ceramica di Faenza”

Faenza è in tutto il mondo sinonimo di ceramica e il Museo Internazionale delle Ceramiche ne rappresenta la storia e la continuità. Ecco perchè la nostra giornata di visita alla città sarà incentrata sulla ceramica, ma non solo perchè Faenza è anche tanto altro.

Fondato nel 1908 da Gaetano Ballardini, è diventato progressivamente un importante centro culturale di ricerca e di documentazione per la ceramica di tutto il mondo e propone oggi al pubblico un’imponente raccolta di quanto è stato prodotto dall’antichità classica fino ai giorni nostri.

Dalle ceramiche di Faenza del Basso Medioevo fino allo splendore della produzione rinascimentale che rappresenta tutta l’Italia , dalla ceramica italiana prodotta dal Seicento all’Ottocento fino alla suggestiva collezione del Novecento che raccoglie capolavori di Fontana, Burri, Melotti, Picasso, Matisse, Chagall e molti altri maestri.

Palazzo Milzetti 
Palazzo Milzetti è l'esempio più ricco e più integro di quell'elegante civiltà architettonico - decorativa che in età neoclassica fiorì a Faenza, facendone una piccola capitale del gusto. Il conte Nicola Milzetti diede l'avvio alla costruzione nel 1792 valendosi dell'architetto faentino Giuseppe Pistocchi. Suo figlio Francesco proseguì i lavori affidandoli all'architetto Giovanni Antonio Antolini di Castel Bolognese e al pittore Felice Giani che realizzò le splendide decorazioni lavorando nel palazzo con l'aiuto della sua bottega fino al 1805.

Al piano terreno si visitano gli ambienti in cui viveva il conte Francesco Milzetti e la biblioteca, di semplice e funzionale eleganza. Si accede poi al famoso antibagno ovale, uno dei capolavori del noto artista Felice Giani che si ispira alle decorazioni ercolanesi. La sala da pranzo, infine, ha due pareti lunghe movimentate da absidi appena accennate e decorate con motivi quali la foglia di vite e la ghianda. 

Si accede al piano nobile per il semplice e solenne scalone, che immette con effetto di calcolata sorpresa nella vasta Sala Ottagonale detta Tempio di Apollo. Si visita quindi la Sala delle Feste o Galleria di Achille, ambiente a volta ribassata dove una decorazione continua, di meravigliosa leggerezza e luminosità, riveste ogni superficie. Sulla sinistra della Galleria di Achille si trova una sala di compagnia, con camino.  Di seguito è la camera da letto degli sposi, dedicata alla storia del ritorno a casa di Ulisse e della fedeltà di Penelope: anche questa sala conserva sete ottocentesche alle pareti, con un suggestivo motivo notturno.