28 Maggio 2019

Il CRALT per l'arte: presentato il restauro di due opere del Boccaccino agli Uffizi

di Franco Moraldi
Sono tornati alla luce due olii su tavola del pittore Boccaccio Boccaccino, raffiguranti San Giovanni e San Matteo

Nella vita di ciascuno di noi, sia singoli individui che parti di un insieme più ampio di persone, assumono particolare rilevanza i simboli: quei segni cioè che caratterizzano in modo particolare determinati momenti o luoghi e che, talvolta, li collegano assieme anche se appartenenti ad epoche diverse.
Sicuramente è un evento simbolico la circostanza per cui il 27 maggio 2019, giorno in cui agli Uffizi è stato presentato alla stampa il restauro di due opere d’arte dipinte fra 400 e 500 dal pittore ferrarese Boccaccio Boccaccino, coincida con un altro 27 maggio: quello che 26 anni fa funestò la storia del nostro Paese con l’attentato di via dei Georgofili a Firenze ( stradina su cui si affacciano proprio gli Uffizi) che il quel tragico 1993 causò la morte di 5 persone, nonché la distruzione di varie opere custodite nel Museo.
Se quella data poi non così lontana ci trasmette paura, sgomento e buio, questa volta nello stesso giorno è forse apparso un piccolo bagliore: sono tornati alla luce due olii su tavola del pittore Boccaccio Boccaccino, raffiguranti San Giovanni e San Matteo.
Tale avvenimento è stato possibile grazie alla conclusione del restauro che i laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze hanno effettuato sui dipinti e che è stato totalmente finanziato dai contributi che i Soci CRALT del collegio territoriale Toscana e Liguria hanno versato in occasione di vari eventi organizzati nelle due regioni.
I quadri restaurati adesso saranno collocati nelle sale degli Uffizi che già ospitano la “Zingarella”, altra opera del Boccaccino, i cui dipinti sono ammirati anche in altri Musei come la National Gallery di Londra ed il Louvre di Parigi.
L’ attenzione verso il mondo dell’Arte è da tempo una costante del CRALT nel suo complesso e del collegio della Liguria e Toscana in particolare: ad analoghi contributi dei Soci si deve infatti il restauro di altre rilevanti opere: nel 2004 una Vergine in adorazione e nel 2008 un San Girolamo penitente, entrambi di Filippino Lippi e nel 2015 due tavole lignee di Bartolomeo Bulgarini: un San Pietro ed un San Giovanni.
La cerimonia di presentazione - che si è tenuta nell’Auditorium degli Uffizi col patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali- ha visto il saluto iniziale del Direttore del Museo, professor Eike Shmidt, che ha sottolineato il carattere “vitalizzante” della sinergia fra Uffizi e CRALT, due realtà che oramai da tempo interagiscono proficuamente per la valorizzazione del prezioso patrimonio artistico del Museo.
Successivamente la dottoressa Parenti -Curatrice per gli Uffizi della Pittura Medievale e Quattrocentesca- ha illustrato il significato storico ed artistico delle due opere, le modalità di raffigurazione dei Santi, le influenze pittoriche, in particolare venete, presenti nella pittura di quest’ Autore, definito “cittadino del mondo” per i molteplici collegamenti riscontrabili nella sua vita e nelle sue opere. Sono state altresì illustrate le tecniche utilizzate nei vari momenti dell’attività di restauro.
Per il CRALT sono intervenuti la Presidente del CdA, Clotilde Fontana che ha ripercorso le caratteristiche e le finalità del Circolo, rivolte da sempre alla valorizzazione del tempo libero attraverso attività di tipo solidaristico, turistico e, come in questa occasione, culturale. Da parte del vice Presidente del CdA si è poi contestualizzato il contributo del Circolo nella realtà della Toscana e Liguria che, se in questa circostanza è riferibile ad una dimensione tipicamente di arte fiorentina, non manca normalmente di impattare su temi di solidarietà più ampi, quali il supporto agli ospedali del Gaslini e del Meyer. Il delegato Monci ha poi ricordato le tappe del pluriennale percorso del Collegio territoriale verso il sostegno alla valorizzazione delle opere d’arte degli Uffizi.
Quanto concretamente realizzato appare quindi ancora una volta il risultato dell’impegno di ognuno e di un senso di responsabilità che è proprio di tutti i Soci: condizioni necessarie perché si giungesse a celebrare, in questa “giornata particolare”, il recupero e la messa a disposizione di capolavori che appartengono non solo ad uno specifico territorio, ma all’intera Umanità.

Per vedere il primo reportage della presentazione clicca qui e nei giorni a seguire tutti gli altri.