17 Ottobre 2018

I Castelli della Lombardia: Urgnano e Soncino

di Redazione Cralt Magazine
Una visita affascinante che porterà i visitatori alla scoperta delle nostre radici storiche di cui trasudano ancora le mura di questi manieri

Due luoghi incantati, storia che si tocca con mano e tutto il fascino dei vecchi manieri lombardi. 

IL CASTELLO VISCONTEO 
Nel 1354, con lettera al consiglio dei 10 di Bergamo, Giovanni Visconti, Vescovo e Signore di Milano, ordina l’ampliamento e il consolidamento del castello di Urgnano. Ha inizio così la storia di questo grande e suggestivo maniero, che oggi si manifesta nelle forme conferitegli da un grande restauro avvenuto nel 1840 ad opera dell’architetto Bianconi. Nel 1454, in seguito alla pace di Lodi, Urgnano passa alla repubblica di Venezia che lo cede in Feudo a Bartolomeo Colleoni. Alla morte del condottiero, nel 1475, la Rocca entra in possesso di Abbondio Longhi, segretario dello stesso Colleoni. Nel 1538 Gian Gerolamo Albani diviene proprietario del castello. La famiglia Albani resterà in possesso della Rocca fino alla seconda metà del XIX sec., quando per problemi finanziari Venceslao Albani si vedrà costretto a venderla. Dal 1953 il maniero è proprietà dell’amministrazione comunale che, nel corso degli anni ’80 ha provveduto ad un importante restauro, restituendo il monumento ai cittadini di Urgnano e a tutti i curiosi che lo vogliono visitare.
Il Giardino del Castello Visconteo; Oggi a fortezza si trova inserita all’interno di un ampio parco verde ed elegante, adibito a giardini pubblici. Oltretutto è accessibile attraverso il Passaggio degli Affreschi. Aperti al pubblico sono anche gli spazi interni del giardino pensile, dove si può ammirare il vialetto delle Grottesche Nane, con l’elegante fontana rinascimentale, e il cortiletto del corpo a C su cui spicca l’elegante pozzo in pietra arenaria, dominato da due porticati, sempre in stile rinascimentale, che danno accesso alle sale.

IL CASTELLO DI SONCINO
Quando la pace di Lodi del 1454 stabilì definitivamente i confini tra la Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano, Soncino e la rocca passarono a quest'ultima entità territoriale. Fu in quest'occasione che Francesco Sforza fece rafforzare le mura attorno al castello e la rocca stessa, che fu oggetto di richiesta di costruzione nel 1468 per desiderio dei soncinesi con lettera al duca, anche se quest'ultimo preferì erigervi solo un nuovo torrione dalla caratteristica forma circolare. Opere significative di manutenzione vennero poi intraprese dal 1471 ad opera di Benedetto Ferrini e Danese Maineri, ingegneri responsabili delle fortezze di Soncino e Romanengo, i quali dal 1473 iniziarono anche i lavori per la costruzione della rocca, sotto la direzione di Bartolomeo Gadio. Dal 1499 la rocca passò ai veneziani ai quali rimase sino al 1509 per poi passare ai francesi e nuovamente agli Sforza. Dal 1535, il ducato di Milano diverrà proprietà degli spagnoli e con esso anche la Rocca di Soncino.