26 Aprile 2016

“Carta canta”: l’archivio storico del Banco di Napoli

di Giuseppe Esposito
330 stanze , 14mila metri quadri, 80 chilometri di carte , 17 milioni di nomi, 500 anni di Storia

Nel cuore del centro storico di Napoli, dove ogni angolo, ogni pietra, ogni più piccolo spazio già racconta la storia millenaria della città c’è un luogo magico, quasi incantato, dove a parlare e raccontare sono degli interpreti d’eccezione: l’Archivio Storico del Banco di Napoli, che può vantare numeri davvero eccezionali: 330 stanze , 14mila metri quadri, 80 chilometri di carte , 17 milioni di nomi, 500 anni di Storia e di storie. Al suo interno è custodita la plurisecolare documentazione riguardante l’attività degli antichi banchi pubblici della città.

Si tratta dell’archivio storico bancario più importante al mondo, che può vantare documenti originali rarissimi, risalenti alla seconda metà del ’500: nuove ricerche, ci confessano alcuni giovani studiosi della Fondazione Banco Napoli, avrebbero portato alla luce nuovi incartamenti che daterebbero la nascita della struttura addirittura al ‘400, prima del Monte dei Paschi di Siena, ritenuta ad oggi la più antica istituzione bancaria d’Italia.Le fedi di credito, antenate dei moderni assegni circolari, i grandi libri maggiori, puntuali registri dei movimenti effettuati sui diversi conti, e gli elenchi dei clienti dei banchi, disegnano un affresco non solo economico della Napoli antica e offrono un impressionante panorama temporale della città, un’immagine viva ed in costante evoluzione dalla sua travagliata esistenza sotto il Viceregno spagnolo fino alle più recenti vicende della storia contemporanea. L’assoluta particolarità di questa sconfinata documentazione economica risiede nella chiarezza e nella completezza di quelle che oggi si chiamerebbero “causali di pagamento”.

Queste ultime, annotate sulle fedi di credito, avevano il compito di specificare dettagliatamente il motivo dell’avvenuto pagamento. In questo modo, notizie inedite di opere realizzate da illustri artisti, insoliti aspetti dell’economia quotidiana e centinaia di migliaia di storie personali, celebri o ignote, sono giunti a noi attraverso i secoli. Cinquecento anni e circa diciassette milioni di nomi si raccontano, per i più diversi scopi, a margine di ogni pagamento, intrecciandosi suggestivamente alle antiche calligrafie degli impiegati addetti alla rendicontazione.

Dalla consultazione di questo immenso patrimonio emergono notizie curiose e interessanti riguardo tantissimi aspetti della vita della città ad esempio per quello che riguardava l’organizzazione e la preparazione di feste solenni che costituivano sicuramente l’occasione di interrompere una quotidianità quasi sempre difficile e piena di affanni.  Emerge, con colorate ed esaustive descrizioni, il grande lavoro degli abili artigiani napoletani specializzati nella preparazione di eventi mondani.

Veniamo cosi a sapere che a un tale Virgilio Magnicaro, regio artigliere, vengono pagati 20 ducati per due fuochi artificiali che hanno forma di sirena e di galeone. Accanto alle storie di questi sempilici artigiani si affiancano le storie dei grandi artisti e dei grandi personaggi che già fanno parte a pieno titolo della storia della città: è il caso dell’enigmatico Raimondo di Sangro, Principe di Sansevero, che paga 500 ducati a Giuseppe Sammartino per la statua di Gesu Cristo , coperta da un velo dello stesso marmo , lavorata appunto dal Sammartino; oppure la vicenda della magnifica tela delle Sette Opere di Misericordia, per la quale ad un Caravaggio, artista emergente e complicato, verranno versati ben 400 ducati. Il patrimonio informativo dell’archivio è una ricchezza storica e culturale unica che consente una valorizzazione profonda degli svariati tesori presenti a Napoli e, grazie alla qualità e alla quantità dei suoi documenti, ne consente una divulgazione originale.

È questa considerazione che ha generato il progetto “il Cartastorie Museo Archivio Storico Banco Napoli”. Un percorso multimediale di visita che domenica 8 maggio 2016 coinvolgerà i soci del territorio Campania-Calabria, catapultandoli in un’esperienza sensoriale fatta d’immagini e suoni, che svelerà le presenze e le voci conservate in Archivio. Un labirinto di stanze, che ricalca il labirinto della memoria individuale e collettiva, che invaderà la città: le storie contenute nelle carte dell’Archivio, che si prestano a diverse interpretazioni e forme espressive, saranno plasmate per dare vita a narrazioni, teatralizzazioni e tutto ciò che la creatività dell’associazione LORO DI NAPOLI, che ci accompagnerà in questo viaggio nel tempo, sarà in grado di creare, per raccontare spaccati inediti di Storia.

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