21 Febbraio 2019

Andy Warhol

di Redazione Cralt Magazine
Il suo sogno era quello di diventare artista pubblicista, la sua storia nel suo nome: Andy Warhol

L’esposizione dedicata all’artista simbolo e mito americano, è stata realizzata in occasione del novantesimo anniversario della sua nascita. Oltre 170 le opere esposte insieme a veri e propri cimeli della sua esistenza e testimonianza del segno indelebile che l’artista americano ha lasciato nei tempi d’oro dell’America dello Studio ’54, di Liz Taylor, dei Rolling Stones e dei grandi stilisti italiani che hanno decretato il successo del Made in Italy nel mondo come Giorgio Armani e Valentino Garavani.

La mostra di Roma si apre con l’opera più iconica della sua arte e certamente quella più attesa e desiderata dal grande pubblico: la serie di Marilyn Monroe, la riproduzione serigrafica più nota al mondo. La serigrafia, tecnica fredda di stampa, ha permesso a Warhol di esprimere appieno la sua anima ambivalente di artista e pubblicitario. I grandi dell’epoca facevano la fila per aggiudicarsi un loro ritratto in serie e moltissime di queste sono esposte nella mostra.

Secondo il suo punto di vista l’arte doveva essere “consumata” come qualsiasi prodotto commerciale e fu proprio questa la chiave del suo successo. Il primo artista “manager di sé stesso” che ha saputo creare un connubio indissolubile tra le differenti forme d’arte oltre alla capacità di fare business.

Warhol è, infatti, stato un pittore, scultore, sceneggiatore, produttore, regista, direttore della fotografia, montatore e attore. “Nel futuro ognuno sarà famoso nel mondo per 15 minuti” Ognuno può essere famoso per 15 minuti ma solo pochi possono entrare nel mito.

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