09 Novembre 2017

A Barletta tra Arte e...

di Redazione Cralt Magazine
Ecco l'opportunità di una visita guidata a Barletta per apprezzare le opere del grande Giuseppe De Nittis, pittore impressionista dalle origini Barlettane

Il Cralt Puglia e Basilicata propone ai propri soci l'opportunità di una visita guidata a Barletta per apprezzare le opere del grande Giuseppe De Nittis, pittore impressionista dalle origini Barlettane, ma vissuto a Parigi, dove ambìti riconoscimenti hanno coronato la sua vita artistica.

Una visita poi al Castello, un tempo fortezza a scopo difensivo, oggi bellissimo contenitore culturale che è una costruzione a forma quadrangolare con, agli spigoli, le caratteristiche torri-bastioni lanceolate. L'edificio è il risultato di una sovrapposizione di edificazioni e demolizioni susseguitesi nei secoli operate dalle varie dominazioni. Il nucleo originario, risalente all'XI secolo, è normanno, come testimonia la Torre maggiore inglobata nell'area meridionale dell'attuale edificio.

Poi la Cattedrale Santa Maria Maggiore, situata nei pressi del castello che si distingue in una parte sotterranea ed una al livello stradale e risulta essere il frutto di stratificazioni millenari che hanno visto il sovrapporsi di tombe "a grotticella" del III secolo a.C., una basilica paleocristiana del VI secolo, una seconda basilica altomedievale risalente al IX-X secolo, e infine l'edificio superiore, composto da due parti nettamente distinte: quella anteriore tipicamente romanica (XII secolo), e quella posteriore realizzata in forme gotiche (XIV secolo). 

Quindi la Cantina della Sfida nota anche come Osteria o Casa di Veleno, risalente al periodo compreso tra il XIV e il XV secolo che è il luogo in cui secondo la tradizione cavalleresca, durante un banchetto allestito in onore dei francesi, sconfitti durante uno scontro con gli spagnoli, avvenne lo scontro verbale tra Charles de La Motte e il capitano spagnolo don Diego di Mendoza che sfociò nell'offesa, fatta da quest'ultimo nei confronti del condottiero francese, che paragonava il loro valore a quello degli italiani, suoi alleati e condusse alla battaglia meglio nota come la Disfida di Barletta.

Infine, naturalmente Eraclio, meglio conosciuto come il Colosso di Barletta, simbolo della Città. Ua gigantesca statua in bronzo che si erge in corso Vittorio Emanuele, nei pressi della Basilica del Santo Sepolcro, sopra un basamento alto circa un metro. Restaurata durante il Medioevo, è caratterizzata da un uomo in vesti imperiali tardo-romane e bizantine, come mostrano il diadema e l'indumento circolare tipico dei militari di alto rango, presenti sul capo. La statua, nota a livello cittadino come "Eraclio", in realtà è di incerta identificazione. Le indagini storiche effettuate fanno risalire le sue origini alla prima metà del V secolo.